Uno dei temi più delicati nelle fasi di separazione di una coppia è l’affidamento figli dei genitori non sposati. Nel caso in cui si presenti un’unione definita dal punto di vista legale, con il contratto del matrimonio, si seguono delle tappe ben precise e gestite da un giudice.

Nella maggior parte dei casi, si procede con l’affidamento condiviso e il genitore affidatario rimane nella casa di famiglia insieme alla prole, proprio perché questa soluzione può essere quella meno traumatica per i più piccoli. Ma come funziona l’affidamento dei figli per i genitori non sposati? In questo articolo possiamo approfondire l’argomento.
I diritti dei figli nati fuori dal matrimonio
Il primo punto da sottolineare è che i bambini nati fuori dal matrimonio hanno gli stessi diritti di quelli che rientrano nella categoria dei figli nati da coppie sposate. Questo è stabilito dalla Legge n. 219 del 2012:
“Il Parlamento ha approvato la legge 10 dicembre 2012, n. 219, che elimina dall’ordinamento le residue distinzioni tra figli legittimi e figli naturali, affermando il principio dell’unicità dello stato giuridico dei figli. In particolare, la legge riforma la materia della filiazione naturale e del relativo riconoscimento, applicando il principio ‘tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico'”.
Dal passaggio citato possiamo comprendere che non esiste una differenza tra figli nati all’interno o all’esterno del contratto matrimoniale. La regola si applica anche nelle circostanze in cui si scioglie una famiglia di fatto.
Di conseguenza, in caso di separazione di una coppia non sposata, l’affidamento può essere stabilito consensualmente o su decisione del giudice. In ogni caso, è importante avere il supporto di un avvocato.
Mantenimento dei figli dei genitori non sposati
Un altro aspetto da considerare è il mantenimento dei figli di genitori non sposati: chi deve provvedere? Anche in questo caso, la regola è quella che equipara la condizione a quella di due persone sposate. Non c’è differenza.
Infatti, entrambi i genitori hanno il dovere di contribuire in chiave economica, a prescindere dall’affido. Quindi, può essere previsto un assegno di mantenimento anche se i due genitori non sono uniti dal matrimonio.
Genitori non sposati: a chi va il figlio?
Così come avviene per i figli dei genitori sposati, anche in questa circostanza abbiamo una tendenza a prediligere il principio di bigenitorialità. Questo significa che entrambi i genitori esercitano la responsabilità genitoriale.
In casi estremi c’è l’affidamento esclusivo o super-esclusivo ma devono esserci delle motivazioni in termini di inadeguatezza di uno dei genitori.
Rispetto al tema della residenza dei figli di una coppia non sposata, l’interesse principale resta quello del minore: si tende a lasciare la prole nella casa di riferimento, insieme al genitore affidatario. Che, probabilmente, sarà la madre soprattutto se si tratta di un figlio neonato o non ancora adolescente.
Cosa succede in termini di eredità?
Ci troviamo di fronte all’ennesima conferma di pari diritti: anche in questo caso, i figli delle coppie non sposate hanno diritto all’eredità come la prole di una coppia unita in matrimonio. In caso di morte del parente, il figlio di un genitore non sposato otterrà i beni in quanto erede legittimo. Anzi, in assenza di testamento sarà erede universale e riceve tutto il patrimonio.