15/04/2022

Assegno di mantenimento, cos’è e come ottenerlo?

Con il termine assegno di mantenimento intendiamo un versamento che il giudice, durante un processo di separazione, stabilisce a favore del coniuge economicamente più debole. Questo avviene con cadenza mensile.

Assegno di mantenimento, come ottenerlo?

L’assegno di mantenimento, che è differente dagli alimenti, si iscrive in un quadro di impegno al supporto e all’assistenza tra le parti in causa. Questo anche nel momento in cui si avvia un processo di separazione.

Una separazione che non implica ancora un divorzio vero e proprio, infatti in questa fase si è ancora marito e moglie. Questo comporta una serie di doveri ben precisi per le parti come l’assegno di mantenimento.

Cos’è l’assegno di mantenimento, definizione

Si tratta di un importo che viene stabilito durante la fase di separazione dei coniugi che serve a supportare la parte debole, da un punto di vista finanziario. Tra le caratteristiche fondamentali abbiamo la sua natura legata all’istanza di una delle parti. Questo cosa vuol dire esattamente?

Bisogna far richiesta per ottenerlo e non viene definito a priori dal giudice. L’obiettivo fondamentale è quello di supportare economicamente il coniuge che ha più bisogno, spesso il beneficiario o avente diritto è la moglie.

Obiettivo dell’assegno di mantenimento?

Non bisogna confondere i ruoli e le funzioni di questo istituto definito dall’art. 156 del Codice Civile che descrive gli effetti della separazione sui rapporti patrimoniali tra i coniugi. Nello specifico, l’assegno di mantenimento ha funzione di assistenza, cioè serve a dare un supporto economico.

Ha il ruolo di equilibrare le parti per il mantenimento della famiglia. Ma non serve a ricompensare o risarcire. L’importo da conferire mensilmente al beneficiario dipende dai redditi del coniuge obbligato.

Vediamo alcune differenze.

Assegno di mantenimento, divorzio e alimenti

Spesso viene fatta confusione tra queste misure. Quello che dobbiamo sapere è che assegno di divorzio è diverso da quello di mantenimento.

Quest’ultimo, infatti, mira a preservare il tenore di vita del coniuge che ha un reddito minore; l’assegno di divorzio, invece, viene versato dopo il divorzio punta all’autosufficienza economica. Questo significa che se il coniuge con reddito inferiore è in grado di provvedere in autonomia alle proprie esigenze, anche se disoccupato ma in età valida e in buone condizioni di salute, l’assegno non può essere richiesto. E cosa sono, invece, gli alimenti?

Altra differenza: un assegno da versare ai familiari più stretti che non possono provvedere in autonomia al sostentamento. Il termine fa pensare al cibo, ma gli alimenti comprendono tutti i mezzi per una vita dignitosa.

Si può rinunciare all’assegno di mantenimento

Non si può rinunciare in maniera preventiva, ovvero prima della separazione. Avviato questo processo, invece, i coniugi possono decidere di non avviare il meccanismo per richiedere l’assegno di mantenimento perché dispongono di redditi sufficienti. Ricordiamo che il giudice non entra nel merito.

La legge procede solo se vi è esplicita richiesta. D’altro canto non è detto che, in futuro, si dovrà rinunciare anche all’assegno di divorzio.

A quanto ammonta questo assegno?

Dipende da una serie di fattori che si presentano al giudice, il quale decide la somma da versare mensilmente. Si valutano i redditi del richiedente collegati a eventuale lavoro e la sua possibilità/attitudine a svolgere un’attività professionale secondo età, salute, esperienza, tutela dei figli.

Vengono prese in considerazioni anche voci come le proprietà immobiliari e gli investimenti economici e fonti di ricchezze. L’assegno può essere soggetto a una revisione periodica e aumentare o diminuire in base all’evoluzione.

Come ottenere un assegno di mantenimento

Per avere l’assegno di mantenimento dobbiamo rispettare una serie di misure. In primo luogo deve essere fatta richiesta esplicita da parte del coniuge che ha bisogno di questo supporto economico. Questo avviene nella domanda di separazione. Ovviamente il richiedente non deve avere dei redditi tali da permettere un tenore di vita consono e il coniuge obbligato al pagamento dell’assegno deve poter pagare l’assegno senza difficoltà.

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