22/04/2022

È obbligatoria la mediazione familiare?

Al momento, in Italia, la mediazione familiare non è obbligatoria. Questo non significa, però, ignorare l’utilità di questo percorso che può migliorare il risultato di un processo già molto difficile come la separazione.

mediazione familiare non è obbligatoria

In alcuni casi, l’intervento di una terza persona può essere fondamentale per affrontare nel miglior modo possibile il passaggio da uno stato di unione a quello di separazione, nel rispetto delle parti e degli interessi comuni.

Senza dimenticare quello dei figli. Ecco perché, pur non essendo ancora obbligatoria, in molte circostanze la mediazione familiare è fondamentale.

Cos’è la mediazione familiare, definizione

Con questo termine si intende un percorso nel  quale si tenta di individuare dei punti di mediazione in una coppia in fase di separazione. Obiettivo: evitare l’aumento delle ostilità.

Questo processo avviene attraverso la figura del mediatore familiare, ovvero un professionista che può ascoltare le esigenze delle parti e aiutare la coppia a separarsi nel miglior modo possibile. Tamponando i danni di una progressiva e incontrollata avanzata delle dinamiche negative.

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Perché è importante la mediazione familiare

Le coppie in separazione che decidono di farsi seguire da un mediatore familiare possono contare su processi più brevi, un risparmio di risorse economiche nel breve e nel lungo tempo, un livello di stress inferiore.

In buona sintesi, per tutte le parti in causa, la mediazione familiare non è obbligatoria in Italia ma rappresenta una tutela superiore dei figli. E un aiuto concreto per prendere decisioni comuni, concordate.

Mediazione familiare non obbligatoria per legge

Questo è il punto di partenza: non esiste obbligo di mediazione familiare in Italia. Cosa dice la legge? Il decreto n.28 del 4 marzo 2010, per l’attuazione dell’articolo 60 del 18 giugno 2009, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie si occupa solo dei casi civili e commerciali.

Non si occupa della mediazione familiare che resta un’opzione della coppia in linea di principio. Il giudice deve suggerire, nel caso in cui sussistano dei presupposti, la possibilità di ricorrere a questo strumento. In alcuni casi può ritenere opportuno imporre il percorso. Proprio come suggerito dalla Cassazione Civile, 06-05-2019, n. 11842. La sentenza:

“I genitori provvedano ad una mediazione familiare, per superare le difficoltà riscontrate, disponendo che il consultorio “prenda in carico il nucleo familiare e predisponga un percorso di sostegno psicologico della minore e di supporto alla genitorialità di entrambe le parti”: e ciò, a tutela del pieno interesse della minore, che lo specifico compito affidato al giudice in simili situazioni;

La mediazione familiare è uno strumento efficace e funzionale anche alla tutela dei più piccoli. Sul punto  il dispositivo dell’art. 337 octies del Codice Civile  così dispone:

“Qualora ne ravvisi l’opportunità, il giudice, sentite le parti e ottenuto il loro consenso, può rinviare l’adozione dei provvedimenti di cui all’articolo 337 ter per consentire che i coniugi, avvalendosi di esperti, tentino una mediazione per raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell’interesse morale e materiale dei figli”.

Tutto questo per meglio comprendere che, pur non essendo strettamente obbligatoria, la mediazione familiare resta un percorso decisivo – e spesso consigliato – per aiutare la coppia a separarsi nel modo meno traumatico possibile nell’interesse dei figli, soprattutto se minorenni. Per maggiori informazioni puoi contattarmi.