16/09/2024

Convivenza more uxorio, cos’è e come si dimostra

Nel linguaggio giuridico e legale, il concetto di convivenza more uxorio viene inteso per indicare una coppia non sposata che convive stabilmente sotto lo stesso tetto. Condividendo una relazione affettiva e una vita comune. Si è parlato molto di questa formula proprio in relazione alla legge Cirinnà.

Convivenza more uxorio, cos'è e come si dimostra

Infatti, grazie a questo provvedimento sono stati attribuiti una serie di diritti anche alle coppie di fatto. Il punto centrale è dimostrare che esiste, appunto, una convivenza fisica e che esiste una relazione stabile.

Cosa significa convivenza more uxorio

Per definire i confini di questa materia dobbiamo tradurre il latino. More uxorio significa, letteralmente, a modo di moglie (mos – uxor, modo e moglie).

Questa combinazione viene, quindi, utilizzata per intendere le coppie di fatto. Quindi, due persone che vivono insieme e si comportano come una famiglia anche se non sono vincolate da matrimonio religioso o civile.

Quali sono i diritti delle coppie more uxorio?

Grazie alla legge 2016 ntota come Cirinnà, i diritti delle coppie di fatto che condividono le modalità more uxorio si sono ampliati in modo sostanziale.

Infatti, è stata garantita la possibilità di effettuare reciproca assistenza in caso di malattia. Inoltre, adesso è garantita la possibilità di subentrare nel contratto di locazione in caso di morte del convivente. Si può anche partecipare alla successione ereditaria secondo specifiche condizioni.

Ma i diritti delle coppie che sfruttano le modalità more uxorio riguardano anche risarcimenti in caso di morte del partner per danni causati da terzi e alimenti in caso di problemi economici dopo la conclusione della relazione.

Eredità, separazione, morte del convivente

Approfondiamo alcuni punti della condizione. In primo luogo, abbiamo la questione dell’eredità: il convivente more uxorio non ha diritto automatico alla successione dei beni e alla pensione di reversibilità, a differenza di quanto avviene per i coniugi che sono sposati o per le unioni civili.

A tutela, però, può essere fatto testamento e, in caso di morte del partner, l’altra parte ha diritto a subentrare nel contratto di affitto dell’abitazione.

Anche in caso di separazione ci sono delle differenze tra coppie more uxorio e quelle sposate o siglate da unioni civili, a meno che non ci siano dei figli: in questo caso l’abitazione di convivenza viene definita come casa famiglia e in caso di difficoltà di una parte si può definire un assegno di mantenimento.

Convivenza more uxorio: come si dimostra

Come puoi ben comprendere, il vero punto da approfondire è quello della dimostrazione della convivenza more uxorio. Per raggiungere l’obiettivo è importante fornire dei riferimenti alle autorità che attestino la stabilità della relazione affettiva e la coabitazione tra i conviventi. Una delle prove necessarie è la residenza anagrafica e convivenza nella stessa casa.

Ma c’è da considerare anche la presenza di uno stato di famiglia comune. Per raggiungere quest’obiettivo basta una dichiarazione all’anagrafe civile del Comune di residenza che si occuperà di raccogliere le prove necessarie a consolidare la coppia di fatto. In mancanza di altra documentazione?

Si possono utilizzare anche testimonianze di amici, parenti o vicini di casa per dimostrare in sede legale che esiste una convivenza stabile.

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Cosa accade per convivenza non registrata?

Anche con una convivenza more uxorio non vi è alcun diritto automatico rispetto ai supporti economici. Ma il contratto di convivenza può offrire delle tutele superiori rispetto al diritto di vivere in una casa familiare e ottenere l’assegno di mantenimento in presenza della prole.

Senza registrazione, tutti i diritti saranno ignorati perché è solo con la registrazione della coppia di fatto che si può accedere ai diversi benefici.