In fase di separazione giudiziale, dove non si trova un accordo come avviene con la consensuale, l’addebito è uno degli elementi chiave che un coniuge può utilizzare per ottenere delle condizioni vantaggiose. C’è da aggiungere però che la separazione con addebito non è così semplice, c’è bisogno di una dimostrazione chiara da parte del coniuge che la richiede.
Cos’è la separazione con addebito
Con questo termine intendiamo un percorso di separazione in cui uno dei coniugi addossa le cause di questa condizione – la fine del matrimonio – all’altro. Perché a causa del suo comportamento c’è stata una violazione dei doveri legati al matrimonio (art. 151 c.c.).
Quindi, i presupposti per ottenere l’addebito della separazione sono chiari: non solo c’è bisogno di una violazione dei vincoli matrimoniali ma bisogna provare che quel comportamento ha causato la fine del matrimonio.
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Che cosa comporta l’addebito?
Dobbiamo considerare che l’addebito ha una funzione sanzionatoria e per essere preso in considerazione dal giudice occorre provare il nesso causale tra i fatti. In un’ottica di separazione giudiziale combattuta, una pronuncia di separazione con addebito permette di ottenere diversi benefici.
Dall’annullamento dell’assegno di mantenimento alla condanna a pagare le spese legali fino all’annullamento di eventuali diritti di successione: le conseguenze di questa opzione possono variare in base alle circostanze. Per sottolineare questo punto è utile citare l’art 156 del Codice Civile:
Il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento.
Come riportato dalla Gazzetta Ufficiale, l’assegno di mantenimento è stabilito a favore della controparte più bisognosa nel momento in cui la separazione non viene addebitata. Ricordiamo che il coniuge ha sempre diritto agli alimenti (che sono diversi dal mantenimento) in caso di bisogno.
L’onere della prova in materia di addebito
Uno degli aspetti fondamentali della separazione con addebito è la prova, da parte di chi propone questa domanda, del collegamento tra separazione e violazione degli obblighi coniugali. Mentre chi si difende ha la possibilità di provare il contrario, ovvero che la crisi coniugale è antecedente.
O comunque non collegata alla violazione degli obblighi. La ripartizione dell’onere della prova è stata precisata dalla Corte di Cassazione, Sezione I, con l’ordinanza del 18 dicembre 2023, n. 35296. Questo è un classico esempio di separazione giudiziale con addebito.
Infatti, in queste circostanze si affronta un caso di separazione con addebito per tradimento in cui il marito tradito cerca di dimostrare che il matrimonio è finito a causa della condotta in contrasto con gli obblighi coniugali.
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Come provare l’addebito della separazione?
Come si può intuire, per ottenere una separazione con addebito bisogna dimostrare in modo chiaro e senza ombra di dubbio la connessione tra fine del rapporto ed evento scatenante messo in atto dal singolo coniuge (senza dimenticare che l’addebito può essere imposto anche a entrambi dal giudice).
Quali sono le prove valide in sede legale? Per propugnare la propria versione dei fatti si possono utilizzare foto, documenti, email, SMS, chat di piattaforme come WhatsApp, testimoni, relazioni di un investigatore privato.
Il tutto per dimostrare che il tradimento, l’abbandono del tetto coniugale, l’inadempienza dei doveri morali e materiali hanno causato il deterioramento del rapporto che ha portato alla richiesta di separazione e divorzio.