Il curatore speciale del minore è quella figura che si occupa di atti specifici in sostituzione e nell’interesse del minore. Il suo ruolo è quello di rappresentare nel giudizio gli interessi del minore in quei casi in cui i genitori siano inidonei o in conflitto tra loro.
Quindi, come si può facilmente immaginare, stiamo parlando di una figura chiave per la tutela dei diritti di un minore. Approfondiamo insieme i dettagli.
Chi è il curatore speciale del minore
Con questo termine intendiamo una figura prevista dall‘art. 78 codice di procedura civile che rappresenta e assiste il minore, tutela i suoi interessi in giudizio quando i genitori non possono essere d’aiuto.
Questo perché inadeguati o in conflitto con il minore stesso. In buona sintesi, il curatore speciale rappresenta il minore nelle sedi giudiziali – se i genitori non possono o non vogliono compiere determinati atti – con l’obiettivo di preservare i suoi interessi.
La necessità di un curatore del minore viene evidenziata nelle Convenzioni Internazionali di New York (1989) e di Strasburgo (1996) e poi delineata nell’ordinamento italiano attraverso l’articolo 321 del codice civile ma anche il già citato 78 del codice di procedura civile, il 121 del codice penale e 77 del codice di procedura penale.
Per meglio approfondire consigliamo di leggere gli aggiornamenti e le raccomandazioni del CNF relativi alla riforma Cartabia (Legge 206/2021), entrata in vigore lo scorso 22 giugno.
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Che differenza c’è tra il tutore e il curatore?
Il curatore speciale viene nominato dal giudice e provvede a rappresentare il minore nelle sedi legali con indipendenza, competenza, lealtà e correttezza.
Il tutore, secondo l’art. 343 c.c., ha come obiettivo la cura del minore negli atti civili e nell’amministrazione dei beni nei casi di sospensione della responsabilità genitorialità o per altre cause.
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Chi paga il curatore speciale del minore
Il curatore speciale – in quanto avvocato – può essere retribuito. Però secondo gli ultimi aggiornamenti sappiamo che esistono delle condizioni:
D’altro canto non sempre il minore ha un reddito adeguato e il conflitto con i genitori rende complessa la possibilità di chiedere un compenso. In questi casi è possibile fare domanda per il patrocinio a spese dello Stato.