09/12/2024

Come si decide il genitore collocatario?

Capire come viene scelto il genitore collocatario è importante in fase di separazione e divorzio. Questa, infatti, è la figura presso cui un figlio minorenne o non ancora economicamente indipendente vive abitualmente, secondo quanto stabilito dal giudice. Spesso, però, si tratta della madre.

Come viene scelto il genitore collocatario

La scelta del genitore collocatario definito nell’ambito dell’affidamento condiviso: entrambi continuano a esercitare la responsabilità genitoriale. Ma il coniuge collocatario si occupa della gestione quotidiana del figlio e/o della figlia. Come ad esempio la scuola, la salute, lo sport e la cura generale.

Chi stabilisce il genitore collocatario?

In un contesto di separazione consensuale, la collocazione dei minori può avvenire tramite accordo tra le parti. Se non si raggiunge una decisione, si chiede l’intervento del giudice – quindi con separazione giudiziale – che decide in base a quello che abbiamo già definito l’interesse prevalente del minore.

Bisogna ricordare che affidamento condiviso (Art. 337-ter) non vuol dire che entrambi i genitori sono collocatari ma che entrambe le figure hanno un ruolo nella decisione dei vari passaggi della crescita. Mantengono gli stessi diritti e doveri, infatti il genitore non collocatario ha la possibilità di concordare un calendario di frequentazione con i figli ben preciso. E che comprende ferie, fine settimana e festività da trascorrere insieme.

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Come si decide il genitore collocatario?

Il criterio è l’interesse del minore e quindi il genitore collocatario sarà scelto in base a una serie di riflessioni che riguardano la stabilità emotiva, l’età del minore, la vicinanza al contesto scolastico e sociale, il legame affettivo con ciascun genitore. E le capacità/possibilità di educare i figli. Hanno un peso anche le abitudini di vita e il contesto sociale dei genitori.

Molto importante, al fine di capire come si stabilisce il genitore collocatario, definire le possibilità in termini di tempo e risorse per occuparsi dei figli ma anche l’ambiente in cui vivere. Si cerca di garantire continuità ai più piccoli.

Infatti, se uno dei genitori resta nella casa familiare, potrebbe essere preferito per evitare traumi legati a un cambiamento improvviso di residenza. Con tutto quello che ne consegue per il bambino che perde i riferimenti.

I figli decidono con quale genitore stare?

C’è un’età che permette ai figli di decidere in autonomia con quale genitore stare? Nel rispetto del principio di massima osservanza delle esigenze dei minori, il giudice deve ascoltare le opinioni dei ragazzi dopo i 12 anni.

Queste verranno prese in considerazione, purché compatibili con il benessere del minore. C’è anche la possibilità di avere delle opinioni dai minori di 12 anni se c’è capacità di discernimento. In linea di massima, i figli non indipendenti possono decidere autonomamente con quale genitore stare a 18 anni. Nella prima adolescenza il giudice può prendere in considerazione le opinioni in modo sempre più preponderante, ma prima dei 10 anni prevalgono le decisioni prese nell’interesse specifico del minore.

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Trasferimento del genitore in un’altra città

Come viene scelto il genitore collocatario in caso di trasferimento in una città differente da quella originale in cui si trova anche l’ex partner? Una prima strada può essere quella di ottenere il consenso dell’altro genitore.

Se ciò non avviene, ci si affida al giudice che può valutare l’esigenza e decidere in merito. Alla base devono esserci sempre delle comprovate e valide esigenze per poter procedere in questa direzione.