Le conseguenze dell’infedeltà coniugale possono essere differenti, dal punto di vista dell’equilibrio della coppia è un passaggio che può implicare una crisi e l’inizio di un processo che porterà al divorzio.

Non è un percorso obbligato, ci possono essere anche situazioni in cui la coppia si ricompatta e si può perdonare il tradimento. Quello che dobbiamo sapere, però, è che ci possono essere delle conseguenze dal punto di vista legale Quando si procede con separazione e divorzio.
Cos’è l’infedeltà coniugale, definizione
Con questo termine intendiamo una violazione – dal punto di vista legale – degli obblighi collegati al matrimonio. Si tratta di una condizione in cui uno dei coniugi intraprende una relazione sentimentale con una persona differente, chiaramente questa è una delle principali cause di divorzio anche se spesso è solo l’effetto finale di un rapporto ormai logoro.
Nello specifico, possiamo constatare che nell’articolo 143 del Codice Civile si elencano i diritti e doveri reciproci dei coniugi: “Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione”. Quindi, a prescindere dalle correlazioni psicologiche e sociali, una relazione extraconiugale è una violazione di un obbligo fondamentale per il matrimonio.
Il tradimento è un reato penale in Italia?
No, in Italia l’infedeltà coniugale non è considerata un reato punibile penalmente ma, come anticipato, si tratta di una violazione degli obblighi nascenti dal contratto di matrimonio. Quando procedi con questo passo, firmando dei documenti ben precisi, sottoscrivi degli obblighi.
Compreso quello di rimanere fedele al coniuge. Se questo non avviene, ci possono essere delle conseguenze a livello civile. Non penale.
In passato, l’adulterio era punito con un anno di reclusione: questa pena era presa in considerazione sia per la donna che per il correo del reato (l’amante) Si passava a due anni di reclusione per la relazione adulterina. Questo sosteneva l’art. 559 Codice Penale che è stato abolito nel 1969.
Le conseguenze dell’infedeltà coniugale
Oltre agli aspetti personali, come la fine del matrimonio e la crisi di coppia, una relazione extraconiugale può avere diverse conseguenze legali. Nello specifico, questa condizione di infedeltà (se provata nelle giuste misure) può portare all’addebito della separazione.
Se si procede per vie legali, e il giudice stabilisce che il matrimonio è finito a causa dell’infedeltà di una parte, quest’ultima sarà considerata colpevole della crisi coniugale. Di conseguenza, ecco le conseguenze sul piano legale: perdita dell’assegno di mantenimento e dei diritti di successione. Come stabilisce l’art. 156 Codice Civile,
“Il giudice stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento”.
Inoltre, art. 548 Codice Civile sottolinea che solo il coniuge a cui non è stata addebitata la separazione ha gli stessi diritti successori del coniuge non separato. Si conferma la perdita dei diritti di successione nel momento in cui viene confermato il tradimento coniugale come causa della separazione.
L’infedeltà coniugale deve essere provata
Per avere delle conseguenze, l’infedeltà non solo deve essere certificata con prove certe (non basta il sospetto) ma bisogna considerare che sia stata l’infedeltà a causare la fine del matrimonio. Quindi, il coniuge che domanda l’addebito della separazione deve anche lavorare su questi fronti:
- Raccogliere prove certe dell’infedeltà.
- Dimostrare che l’infedeltà ha causato la fine del matrimonio.
Per poter contare sull’addebito della separazione, il coniuge che è stato tradito ha il dovere di dimostrare che il tradimento ha causato la fine del matrimonio. Se l’infedeltà è conseguenza della chiusura del rapporto, non sarà possibile proseguire in questa direzione.
Il coniuge tradito ha diritto al risarcimento danni?
Ecco le conseguenze legali di un tradimento extraconiugale: il coniuge tradito può chiedere la separazione e il divorzio, il giudice può dichiarare l’addebito al coniuge infedele che rinuncia a una serie di benefici. Inoltre, possono esserci anche delle cause al fine di risarcire il coniuge tradito.
Il coniuge tradito ha la possibilità di chiedere il risarcimento danni nel momento in cui riesce a dimostrare che ha subito danni morali, biologici e/o patrimoniali. Chiaramente, in questa fase è indispensabile avere delle prove concrete in grado di attestare il reale impatto dell’infedeltà coniugale sulla salute e sul patrimonio. Quindi presentando certificati medici, testimonianze e conti correnti in grado di certificare un eventuale danno.