Grazie alla riforma Cartabia, oggi i coniugi possono presentare un unico ricorso per trattare in un’unica sede la separazione e il divorzio.
La possibilità di cumulo delle domande è stata oggetto di una recente sentenza n. 28727 del 16 ottobre 2023 della Corte di Cassazione che ha statuito l’ammissibilità del ricorso congiunto per ottenere separazione e scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio.
La sentenza della Cassazione
Una coppia aveva richiesto contestualmente la separazione e il divorzio, chiedendo la regolamentazione dei rapporti patrimoniali e l’affido della figlia. Erano decorsi sei mesi ed era maturato il termine per il divorzio. In relazione al rinvio pregiudiziale del Tribunale di Treviso (31 maggio 2023) la Corte di Cassazione ha così statuito:
Questa decisione fa chiarezza su un punto definito dalla riforma Cartabia ma che ancora non aveva avuto un’applicazione reale. In questo modo si crea un precedente importante che apre la strada a una semplificazione per chi intende velocizzare il percorso di separazione e divorzio.
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La differenza rispetto al passato
Prima si dovevano affrontare diversi passaggi per arrivare al divorzio. Nello specifico si doveva prima trovare un accordo di separazione, poi aspettare 6 mesi e dopo procedere con la fase del divorzio con tutti gli ostacoli del caso. In fase di separazione non si potevano individuare accordi per il divorzio e – in poche parole – i due procedimenti si dovevano affrontare separatamente.
Attualmente si può invece sottoscrivere, con un unico atto in tribunale, un accordo congiunto sia per la separazione che per il divorzio. Poi, i giudici valuteranno ed emetteranno sentenza prima di separazione e poi divorzio a distanza di 6 mesi.
Gli effetti della decisione
Alcuni tribunali hanno già applicato i principi della riforma Cartabia che permettono di affrontare separazione e divorzio insieme, altri invece si sono dimostrati contrari. Ma la sentenza della Corte di Cassazione fa chiarezza su questo passaggio e rende possibile semplificare il percorso, riducendo i tempi necessari per raggiungere una conclusione utile a entrambe le parti.
Inoltre, l’opzione ha anche una valenza di tutela verso i figli che non devono affrontare un doppio conflitto a distanza di poco tempo. Con un notevole risparmio anche dal punto di vista delle spese giudiziarie.