18/07/2025

Come funziona la pensione di reversibilità al coniuge divorziato?

La pensione di reversibilità è uno dei diritti per le coppie sposate. Ma vale anche se il coniuge è divorziato? Questa è una delle domande dei clienti che vogliono pianificare al meglio il proprio futuro e cercano di avere ben chiare le dinamiche che permettono di avere una pensione serena.

Come funziona la pensione di reversibilità al coniuge divorziato?

Bisogna capire che la pensione di reversibilità al coniuge separato è disciplinata da regole specifiche che dipendono dal tipo di separazione e dalle circostanze economiche. Ecco alcune indicazioni utili.

Diritto alla pensione di reversibilità

In primo luogo è utile avere una definizione chiara di questo concetto. La pensione di reversibilità è una somma di denaro che rientra nei diritti previdenziali. E che l’INPS eroga ai familiari superstiti di un pensionato deceduto. Ciò avviene per garantire un sostegno economico.

Il meccanismo alla base della pensione di reversibilità è semplice: quando muore una persona che percepiva una pensione, c’è una quota che viene trasferita ai familiari superstiti. I beneficiari della pensione di reversibilità?

Ci sono i figli se sono minori, studenti universitari fino a 26 anni o inabili al lavoro senza limiti di età, genitori che superano i 65 se sono a carico del defunto, e se non ci sono coniuge e figli, fratelli e sorelle inabili e a carico

Ma solo in assenza di altri familiari. Ovviamente c’è il coniuge a beneficiare della pensione di reversibilità, anzi in ordine gerarchico è il primo gradino che può ricevere questo beneficio. Ma vale anche se la coppia è divorziata?

Pensione di reversibilità al coniuge divorziato

Il coniuge che ha divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità quando viene a mancare l’ex marito o moglie? Solo se chi è rimasto in vita è titolare di assegno divorzile a carico del deceduto al momento della morte, e che quindi si trova in uno stato di bisogno economico ben definito dalla legge.

Se il coniuge in vita si è risposato perde il diritto ad avere la pensione di reversibilità. Come si calcola l’importo della pensione di reversibilità per il coniuge separato di un defunto? Ci sono alcuni punti da osservare:

  • Durata del matrimonio: viene considerata la durata del rapporto.
  • Condizioni economiche: si valuta la situazione patrimoniale.
  • Presenza di figli: questo elemento può influenzare la decisione.

Una decisione che può essere importante come ricorda Brocardi. Che sottolinea: “la quota di pensione di reversibilità spettante all’ex coniuge divorziato non deve necessariamente corrispondere all’importo dell’assegno”.

Quando non spetta la pensione di reversibilità

L’ordinanza n. 5839 del marzo 2025 della Corte di Cassazione ha delineato i principi base relativi alla ripartizione della pensione di reversibilità tra il coniuge superstite e l’ex coniuge divorziato.

Possiamo dire che la pensione di reversibilità dopo il divorzio non spetta nel momento in cui il coniuge rimasto in vita si è risposato oppure non si trova in condizioni economiche tali da avere questa necessità.

Condizioni che possono anche incidere negativamente se sono alte e si ha diritto alla pensione di reversibilità, diminuendo l’importo. Lo stesso vale per una durata del matrimonio minima e l’assenza di figli minorenni.