Una delle situazioni che può verificarsi anche in sede di separazione o divorzio è la possibilità di ritrovarsi in una condizione di stalking giudiziario. Ipotesi in cui un soggetto subisce atti persecutori attraverso la formula di continue denunce, querele e minacce di tipo legale. Si tratta di un uso malsano degli strumenti giudiziari che in realtà dovrebbero servire a tutelare i cittadini.
Lo stalking giudiziario si può registrare in diversi contesti, anche quelli lavorativi o in fase di successione quando c’è un’eredità. Ma tra i coniugi che sono in fase di separazione e divorzio spesso ci sono queste condizioni.
Cos’è lo stalking giudiziario, una definizione
Con il termine stalking intendiamo una pratica reiterata e persecutoria che spinge chi la subisce a vivere uno stato di disagio psichico, paura. Modificando in modo chiaro le proprie abitudini di vita. Quindi è destinato a dover scontare una pena che va da un anno a sei anni e sei mesi chi:
Con lo stalking giudiziario tutto questo avviene attraverso gli strumenti a disposizione del singolo cittadino per far valere i propri diritti.
Quindi, ci troviamo di fronte a una forma di abuso del sistema giudiziario che mette in atto azioni legali strumentali o pretestuose con l’intento di molestare, intimidire o vessare un’altra persona. L’obiettivo è la persecuzione o la pressione psicologica per ottenere determinati fini.
Le caratteristiche dello stalking legale?
Questo comportamento persecutorio da parte di chi continua a minacciare azioni legali ha un carattere strumentale. Ciò significa che le varie denunce, querele e cause non vengono delineate per ottenere giustizia e risarcimenti.
Anzi, in alcuni casi non ci sono neanche i presupposti per procedere ma tutto viene fatto per terrorizzare e portarla verso una continua tensione.
L’obiettivo persecutorio si riscontra nella volontà di screditare l’altro, minare la fiducia agli occhi della pubblica opinione o dei familiari e oberare la controparte di spese legali che diventano insostenibili. Inoltre, altro elemento caratterizzante è il comportamento reiterato, ripetuto nel tempo.
Un esempio tipico di stalking giudiziario
Il caso della coppia in fase di separazione e divorzio è emblematica: uno dei coniugi, magari con maggiori disponibilità economiche e che pretende di ottenere maggiori vantaggi come ad esempio l’affido esclusivo dei figli, decide di attivare una serie di cause con motivi pretestuosi. L’obiettivo è quello di sfibrare la controparte e metterla in cattiva luce al fine di indebolirla.
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Le pene previste: come difendersi?
Il primo passo per chi viene colpito da un caso di stalking giudiziario: farsi seguire da un avvocato specializzato e raccogliere tutte le prove in grado di descrivere le condizioni di persecuzione che vengono reiterate.
Devi dimostrare, se possibile, che l’assenza del reato era già evidente a tutti prima che si attivi la causa da parte di chi ha messo in atto questo meccanismo.
Così è possibile illustrare l’intento pretestuoso dietro alle varie denunce o querele che appaiono infondate. Nell’ordinamento italiano non esiste un passaggio specifico rispetto allo stalking giudiziario ma questa condizione può essere inclusa nel contesto degli atti persecutori e con una buona difesa è possibile dimostrare in sede giudiziale che le azioni sono infondate.