03/11/2025

Casa familiare: chi paga le spese condominiali dell’immobile?

Una delle dinamiche più articolate in caso di separazione e divorzio: la divisione delle spese condominiali per la casa familiare che di regola viene assegnata a uno dei due genitori.

Casa familiare e spese condominiali

Il punto di partenza di questa riflessione riguarda la classica domanda di molti clienti: a chi va la casa dopo la separazione e il divorzio? La risposta è legata alla presenza o meno di figli minorenni o maggiorenni non economicamente autosufficienti: in questo caso, la casa va quasi sempre al genitore collocatario dei figli, a prescindere dalla proprietà.

Questo perché è importante tutelare i più deboli e fare in modo che non ci siano contraccolpi nella vita dei minori. Quindi, la casa va al familiare affidatario anche se non è di sua proprietà. Qui si anima la discussione se ci troviamo in un appartamento: chi paga le spese del condominio?

La persona che vive nell’appartamento o chi ne detiene la proprietà? L’argomento è causa di diatribe, proviamo a fare chiarezza.

Differenza tra spese ordinarie e straordinarie

Prima di affrontare il tema relativo alla relazione tra casa familiare e spese condominiali, andiamo ad approfondire i concetti di oneri straordinari e ordinari. Quest’ultimi sono ricorrenti, prevedibili, che servono per il funzionamento quotidiano dell’edificio:

  • Manutenzione dell’ascensore.
  • Portiere o portineria.
  • Pulizia delle scale e degli spazi comuni.
  • Riscaldamento centralizzato.
  • Energia elettrica delle aree comuni.
  • Manutenzione del giardino condominiale.
  • Piccole riparazioni quotidiane (luce fulminata).

Le spese straordinarie sono quelle eccezionali che riguardano opere importanti come l’installazione di impianti di sicurezza, ristrutturazione della facciata, rifacimento del tetto o installazione di un nuovo ascensore.

Da leggere: come vivere separati in casa?

Cosa deve pagare chi vive nella casa?

Chi abita la casa – anche l’ex coniuge non proprietario dell’immobile – deve pagare le spese condominiali ordinarie. Quindi l’assegnatario della casa familiare (di solito il genitore con i figli) ha il dovere di pagare le spese correnti tipo pulizie, ascensore, riscaldamento, portineria.

Queste sono a carico di chi effettivamente vive nell’immobile all’interno di un condominio. Però, in caso di impossibilità e indigenza, e su ordine del giudice, anche le spese ordinarie devono essere pagate dal proprietario

Cosa deve pagare, invece, il proprietario?

Le spese straordinarie (tipo il rifacimento del tetto o dell’impianto elettrico) restano a carico del proprietario, anche se non ci abita più. Situazione diversa se parliamo di comproprietà: in questo caso le spese straordinarie gravano su entrambi i coniugi.

Anche se separati e divorziati. Differentemente, sono da attribuire sull’unico proprietario, anche se non assegnatario dell’immobile.

Chi deve pagare IMU e TARI?

Iniziamo proprio da quest’ultima voce: la TARI. Ovvero la tassa sui rifiuti. In questo caso, chi produce paga, quindi è a carico dell’assegnatario.

Lo stesso vale per l’IMU nel momento in cui parliamo di un’abitazione di lusso, una villa o una dimora storica. In caso di una normalissima abitazione, l’IMU su prima casa non è dovuta.

Da leggere: cos’è l’allontanamento dalla casa familiare

Cosa accade in caso di morosità?

Se per caso il coniuge assegnatario dell’immobile non di proprietà decide di bypassare le spese ordinarie, accumulando morosità nei confronti del condominio, l’amministratore può rivalersi nei confronti del proprietario. Quindi, non sarà l’inquilino a pagare le spese di questa sua morosità ma il proprietario della casa. Ovvero l’ex coniuge.